Sindrome metabolica

Ippocrate, che è considerato il padre della medicina, sosteneva che 

“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”.

Già dai lontani anni tra il 460 a.C e il 377 a.C, i filosofi ammonivano i Greci sull’importanza dell’attività fisica e sui benefici che essa è in grado di apportare se solo praticata con regolarità nel tempo. 

Non fa eccezione il panorama odierno che con elevatissime percentuali di persone sedentarie o affette da obesità e numerose patologie ha decisamente bisogno dello stesso consiglio.

Tra le numerose conseguenze che è possibile ricondurre anche a sedentarietà e scorretto stile di vita vi è sicuramente la sindrome metabolica.

La verità è che con Sindrome metabolica, detta anche sindrome da insulino resistenza, non si fa riferimento ad una singola patologia: bensì ad un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cerebro e cardiovascolari e diabete. 

Al momento, si tratta di una condizione clinica che affligge circa la metà della popolazione di età maggiore ai 50-60 anni e la sua incidenza è in continua crescita. 

Un altro aspetto da considerare è che, 

il rischio di sviluppare la sindrome metabolica aumenta con il passare degli anni;

se si soffre di diabete si è maggiormente esposti allo sviluppo di questa sindrome;

la predisposizione genetica e lo scarso esercizio fisico possono giocare un ruolo di una certa importanza nell’insorgenza della sindrome.

Le cause, quindi, sono da ricercare in una combinazione di scorrette abitudini (dieta e scarsa attività fisica) e predisposizione familiare (genetica). 

È in questi casi che l’esercizio fisico assume un’importanza fondamentale come vero e proprio farmaco coadiuvante e terapeutico.  

In questo senso, la necessità dell’Esercizio Fisico come presidio terapeutico basilare da affiancare alla terapia farmacologica è ormai un principio ormai riconosciuto dalla maggior parte degli specialisti. 

Ed è proprio a proposito della sindrome metabolica che l’unico tipo di prevenzione e la miglior terapia consiste e coincidano con 

  •     mantenimento del peso forma;
  •     attività fisica;
  •     dieta bilanciata.

Per contrastare tale sindrome, infatti, è necessario associare uno stile di vita attivo a una dieta equilibrata.

Nello specifico, la quantità di moto raccomandata è pari a 30 minuti al giorno di esercizio aerobico di moderata intensità, con un minimo consigliato di almeno tre volte a settimana. 

L’importanza del nostro lavoro, come operatori del fitness, si inserisce in questo quadro con la proposta di programmi specifici ed altamente personalizzati dopo un’attenta valutazione della problematica metabolica in questione (diabete II, insulino-resistenza, ipertensione, colesterolemia, sovrappeso,ecc..) al fine di condurre ogni individuo al massimo miglioramento del benessere e della qualità di vita. 

In un quadro di questo tipo l’attività degli operatori Moving Roma sarà caratterizzata da un ancora maggiore attenzione alle specifiche esigenze del singolo al fine di personalizzare e adattare il tipo di esercizio e l’intensità di quest’ultimo, così da permettere al movimento di determinare effetti positivi senza produrre effetti collaterali.

Ogni seduta di esercizio fisico è altamente personalizzata, si svolge sotto la costante supervisione di un operatore in sala ed in un ambiente adatto e confortevole come richiesto da questo tipo di condizioni medico-fisiche. 

 

**Fonti:

Humanitas.it

Fondazione Umberto Veronesi – Magazine, il portale di chi crede nella ricerca

 

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